Dolce paese, onde portai conforme
l’abito fiero e lo sdegnoso canto
e il petto ov’odio e amor mai non s’addorme.
pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto.
Ben riconosco in te le usate forme
con gli occhi incerti tra ‘l sorriso e il pianto.
e in quelle seguo de’ miei sogni l’orme
erranti dietro il giovanile incanto.
Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano:
e sempre corsi, e mai non giunsi il fine:
e dimani cadrò. Ma di lontano
pace dicono al cuor le tue colline
con le nebbie sfumanti e il verde piano
ridente ne le piogge mattutine.
(“Traversando la Maremma Toscana”, Giosuè Carducci)
Carducci ne parlava così nella sua poesia “Traversando la Maremma Toscana” (che è anche il titolo di questa nostra nuova rubrica a lei dedicata). Ed in effetti non ci sono parole migliori che possano descrivere quel senso di dolorosa nostaglia che si prova quando si è costretti ad abbandonare la propria terra natia o un luogo particolarmente amato.
Io non sono nata qui, ma questo non mi ha impedito di essere investita da quel sublime senso di vertigine, dall’emozione enorme che questo posto è in grado di trasmettere a chi ha la possibilità di viverlo intensamente. La Maremma è un viaggio, anche interiore, che consiglierei a tutti di provare, almeno una volta nella vita. Che poi, quando ci vieni una volta, sai già che sei destinato a tornarci.
Terra di agricoltori dalle mani callose, con tante storie da raccontare. Terra di pastori, di pescatori, di butteri. Terra dalla spiagge ancora selvagge e di macchie di vegetazione rigogliose e incontaminate.
Terra di colori e di sapori senza mezze tinte o mezze misure. Forti, decisi, appassionati, come il carattere della sua gente.
Terra di mille sogni e di mille avventure. Terra di cavalieri, di eroi e di personaggi fantastici. Così è come la vedo io.
A te Maremma, va la mia ode, che è anche una speranza: la speranza che tu, indifferente al passare del tempo e all’avvicendarsi dei costumi, possa rimanere sempre così, bella e selvaggia, fedele a te stessa e a quella promessa che finora non hai mai tradito.con questo post partecipo al blog candy di Cappuccino&Cornetto “Oltre il vetro“!
12 Comments
Sono terre meravigliose!
anche a me ha sempre affascinato…e come ti capisco quando parli della nostalgia che si prova ad abbamndonare le terre care…
che bello questo post, fa sognare io sono una maremmana laziale sebbeno vivo a Trieste e con queste immagini e queste parole mi hai fatto rivivere dei ricordi fantastici. un abbraccio
Bellissimo, sei molto fortunata a vivere in un così bel posto. Ti abbraccio
Immagini incantevoli, bellissima poesia.
voglio anche io una finestra così! bellissime foto.
Bellissime fotografie ^_^ complimenti!
Tiziana
bellissime foto! Avevi ragione, erano fatte proprio per il mio candy!
^_^
grazie per aver partecipato, ti aggiungo subito!
Ma che spettacolo di foto, davvero una meraviglia!
Pensa che ho visto quasi tutta la Toscana ma mi manca la Maremma! Il panorama e' bellissimo, e la foto con l'arcobaleno, wow!!! Ho incontrato Frascobaldi (il padre??) anni fa in NZ, ad una degustazione, ci ha fatto assaggiare tanti vini ed il mio preferito fu il Pomino Benefizio, forse perche' dopo tanti rossi era uno dei pochi bianchi che veramente reggono il paragone… insomma, quello non lo sputai di sicuro, anzi, ne bevvi ancora un po' :-).
che vista dalla tua finestra! ho vissuto in Toscana per un periodo della mia vita (con una vista più o meno come la tua) e capisco cosa intendi dire. Hai perfettamente reso l'idea! piacere di conoscerti!
Favolosa!